Teatro

Addio a Carla Fendi, simbolo della moda italiana e grande mecenate

Addio a Carla Fendi, simbolo della moda italiana e grande mecenate

Insieme al marito aveva creato la Fondazione Carla Fendi, impegnata nel mecenatismo: grande il suo contributo al mondo della cultura, celebre il suo sodalizio con il Festival di Spoleto.

Il mondo della moda e della cultura perde una firma storica: Carla Fendi. 
La stilista si è spenta nella sua dimora romana, nel tardo pomeriggio dello scorso 19 giugno, aveva 80 anni ed era malata da tempo. Ambasciatrice e presidente onorario della Maison Fendi creata dalla madre, ha legato la sua vita al marchio, al cui successo ha contribuito insieme alle quattro sorelle.

Una vita nella moda

Quarta delle cinque sorelle Fendi, Carla è entrata alla fine degli anni ’50 nell’azienda di famiglia, occupandosi soprattutto di pubbliche relazioni e puntando immediatamente alla conquista del mercato americano, che ha tributato alla maison un successo di fama mondiale. Fondamentale il connubio lavorativo, durato oltre 50 anni, con il geniale Karl Lagerfeld, stilista e direttore artistico di Fendi, il cui arrivo nel 1965 permette alla maison di diventare un pilastro della moda italiana e un marchio riconosciuto in tutto il mondo.

L’amore per l’arte e la cultura: la Fondazione Fendi

Classe 1937, la fondatrice dell’impero Fendi si è sempre distinta oltre che per l’amore per la moda, anche per la passione per arte, teatro, musica, cinema e cultura. Nel 2007 fonda insieme al marito Candido Speroni la Fondazione Carla Fendi allo scopo di sostenere e promuovere progetti nel campo dell’arte, della letteratura, del cinema, della moda, dell’ambiente e del sociale e di preservare beni e valori culturali del passato, garantendone la continuità e la crescita nel futuro.
Molteplici i progetti che hanno visto la sua fondazione coinvolta in prima linea: oltre al Festival dei Due Mondi, dal 2010 sostiene l’Accademia nazionale di Santa Cecilia, in qualità di socio mecenate ed ha restaurato il Teatro Caio Melisso a Spoleto.
La stilista amava precisare che le sue non erano sponsorizzazioni, ma operazioni di "puro mecenatismo".

Carla Fendi aveva dichiarato qualche anno fa:

Credo molto all’importanza e al valore della bellezza come cultura e formazione nella mia esperienza di vita e di lavoro mi sono nutrita di bellezze estetiche, come costume ed evoluzione del sociale. Poi, questo rispetto per il bello l’ho dedicato alle bellezze artistiche che ci circondano: il bello come cultura e la cultura come linfa vitale. E come felicità, perché solleva lo spirito, è ossigeno in un mondo che ci travolge quotidianamente.

Il sodalizio con il Festival di Spoleto

La sua morte lascia un vuoto incolmabile non solo nel campo della moda, ma soprattutto in quello del mecenatismo.
Spoleto e l’Umbria sono in lutto: un amore profondo lega da sempre Carla Fendi a Spoleto, città nella quale ha investito grandi risorse. Un legame iniziato negli anni Ottanta quando Carla, allora responsabile della comunicazione del marchio Fendi, decide di sostenere il Festival dei Due Mondi, diretto ai tempi da Carlo Menotti, legando il marchio della Maison a quello che stava diventando uno degli eventi più importanti della cultura italiana.
Nel 2012 istituisce per il Festival il Premio Fondazione Carla Fendi che viene assegnato ogni anno a grandi personalità del mondo della cultura.

Camera ardente in Campidoglio

La camera ardente sarà allestita mercoledì 21 giugno nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, mentre i funerali si terranno giovedì 22 giugno alle ore 11, nella Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo a Roma.